Fitodepurazione per il trattamento di reflui da complessi turistici
L'uso di soluzioni basate sulla natura (NBS - Nature-based solutions) di fitodepurazione, grazie alle sue alte rese depurative, la possibilità di evitare la costruzione di sistemi fognari, il basso impatto ambientale e l'ottimo inserimento paesaggistico, risultano in molti casi la soluzione ottimale per la depurazione delle acque reflue prodotta dai siti turistici.
Vantaggi
- ottima efficienza abbattimento carico organico, nutrienti, carica batterica
- semplicità realizzativa e di funzionamento
- semplicità di manutenzione
- costi di realizzazione più bassi rispetto ai sistemi tradizionali
- consumi energetici assenti o pressoché nulli
- costi di gestione praticamente nulli
- ottimo inserimento paesaggistico ed ambientale
- assenza di cattivi odori
- possibilità di riutilizzo delle acque trattate
Approfondimento
Dal punto di vista della depurazione delle acque reflue, la peculiarità principale delle attività turistiche è la grande variabilità della presenza di utenti, con una conseguente produzione di scarichi caratterizzata da forti fluttuazioni durante tutto l'arco dell'anno: questo fa sì che i sistemi di depurazione convenzionali non garantiscano le necessarie efficienze depurative, dando non pochi problemi sia in termini di cattivi odori che di digestione del refluo. Le attività turistiche, inoltre, si trovano spesso in località di grande pregio naturalistico, rendendo così necessaria un'attenta gestione degli scarichi prodotti e un particolare riguardo all'inserimento ambientale dell'impianto.
Il ruolo della fitodepurazione
La fitodepurazione presenta le caratteristiche necessarie per soddisfare tutti questi aspetti. La sua applicazione agli scarichi di attività turistiche quali agriturismi, hotels, residence, campeggi e locali di ritrovo ha dato ottimi risultati, soprattutto in confronto con il funzionamento di impianti convenzionali. La fitodepurazione, infatti, si adatta molto bene alle oscillazioni di carico e richiede manutenzione limitata e non specialistica. Quest'ultimo aspetto, fra l'altro, permette la gestione e manutenzione dell'impianto di fitodepurazione direttamente da parte del gestore dell'utenza turistica, senza bisogno di fare riferimento a personale altamente specializzato.
IRIDRA ha maturato una grande esperienza nella gestione di queste tipologie di reflui, grazie ai numerosi impianti di fitodepurazione realizzati e alla partecipazione al progetto europeo SWAMP (S u s t a i n a b le Water Management and Wastewater Purification in Tourism Facilities, 2002-2005) che ha avuto come obiettivo proprio l'elaborazione di trattamenti di fitodepurazione delle acque reflue efficienti e sostenibili per siti turistici in situazioni isolate e per agriturismi in zone rurali da 10 a 1000 abitanti, con tecniche volte anche al riutilizzo delle acque depurate e ad una gestione razionale della risorsa acqua: gli impianti realizzati nell'ambito del progetto sono stati oggetto di un intenso monitoraggio, che ha messo in luce l'efficacia dei sistemi di fitodepurazione in tali situazioni.
Un altro campo d'interesse è l'applicazione della fitodepurazione per reflui prodotti da rifugi montani, per cui IRIDRA ha maturato esperienzasia durante il progetto SWAMP con la realizzazione di un impianto per un rifugio appenninico a circa 1500 m s.l.m, sia per mezzo del progetto europeo Interreg ALCOTRA, progettando e monitorando un impianto di fitodepurazione a servizio del rifugio Garelli (Chiusa di Pesio - CN) posto a 2000 m s.l.m. Nel 2014 IRIDRA ha anche redatto le Linee Guida per l’applicazione di sistemi di depurazione naturale in ambiente alpino.
Essendo le attività turistiche classificabili come idroesigenti, i sistemi di fitodepurazione possono trovare ampia applicazione anche in un’ottica di gestione sostenibile delle acque, permettendo il riuso di acque grigie e meteoriche.
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Impianto di fitodepurazione per il trattamento dei reflui civili del villaggio turistico HAPIMAG di Pentolina (Chiusdino - SI), progettato da IRIDRA
Impianto di fitodepurazione a servizio del rifugio Garelli (Chiusa di Pesio - CN) posto a 2000 m s.l.m., progettato da IRIDRA nell'ambito del progetto europeo Interreg ALCOTRA in collaborazione con il Parco del Marguerais.
Bibliografia
In grassetto sono evidenziati gli autori dello staff IRIDRA.
Masi F., Martinuzzi N., Bresciani R., Giovannelli L. and Conte G., “Tolerance to hydraulic and organic load fluctuations in constructed wetlands”. Water Science & Technology, 56, 3, 39-48, 2007.