IRIDRA

Nature-based solutions - Sustainable water management

Select Language:

Contattaci

 Mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 Telefono 055.470729
 Fax 055.475593
 Indirizzo Via Alfonso la Marmora, 51 - 50121 - Firenze

Membership

cwa logo

oppla logo rgb 2000px

 

LA FITODEPURAZIONE PER IL TRATTAMENTO DEI REFLUI PRODOTTI DA AZIENDE ZOOTECNICHE

 

La normativa in materia di tutela delle acque dall'inquinamento dovuto allo scarico delle acque reflue, rappresentata a livello nazionale dal decreto legislativo n. 152 dell'11 maggio 1999 e dalle sue integrazioni e modificazioni introdotte con il successivo decreto legislativo 258 del 18 agosto 2000, ha individuato due tipologie di acque reflue: quelle prodotte da insediamenti civili, o comunque ad essi assimilabili, e quelle prodotte da insediamenti industriali. Fra gli scarichi industriali, particolarmente importanti sono quelli degli insediamenti produttivi quali caseifici, mattatoi e aziende zootecniche in generale. Tutte queste attività producono degli scarichi il cui inquinamento è talmente elevato da richiedere una particolare attenzione nell'individuazione dell'approccio più idoneo per una corretta depurazione.

 

I reflui di un caseificio o di un'azienda di produzione di latte, ad esempio, contengono elevate concentrazioni di solidi sospesi, di grassi e di composti dell'Azoto e del Fosforo; queste sostanze possono dare luogo a fenomeni di eutrofizzazione dei corpi idrici recettori degli scarichi, alterando così in maniera dannosa gli equilibri degli ecosistemi acquatici. E' stato osservato che questo tipo di scarichi presenta valori medi di BOD5 variabili fra 1.500 e 8.000 mg/l, cioè fino a più di 30 volte la concentrazione di un refluo civile medio. Le attività di macellazione producono scarichi caratterizzati essenzialmente da residui di sangue, escrementi, urine, contenuto stomacale, e altre residui vari che si riscontrano nelle acque di lavaggio degli ambienti di lavoro e delle attrezzature; si ha inoltre forte presenza di sostanze solide costituite da residui di peli, paglia, materiale stercorario, eventuali residui di cibo non digerito, e una rilevante frazione di grassi. In corrispondenza di attività di questo tipo sono stati rilevati scarichi con valori medi di BOD5 variabili fra 2.500 e 3.000 mg/l, cioè circa 10 volte la concentrazione di un refluo civile medio.

 

Altra caratteristica di notevole importanza ai fini dello studio della depurazione dei reflui prodotti da aziende zootecniche è rappresentata dal fatto che l'attività di tali insediamenti risulta essere di tipo stagionale, in quanto legata al periodo produttivo degli animali, e che le lavorazioni sono limitate ad una parte della giornata, in genere 8-12 ore, e non avvengono tutti i giorni della settimana. Le caratteristiche dello scarico, quindi, tendono a variare sia da un punto di vista quantitativo che da un punto di vista qualitativo a seconda delle fasi produttive. Tra i problemi principali legati ai reflui di aziende zootecniche si notano la presenza di agenti patogeni, lo sviluppo di odori, le elevate concentrazioni di inquinanti presenti negli scarichi e la carenza di adeguati trattamenti in situ.

 

Tradizionalmente, i reflui di attività zootecniche sono stati smaltiti tramite spargimento sul suolo, principalmente perchè rappresentavano la fonte primaria di fertilizzante per i campi. Questo metodo, però, presenta seri problemi legati all'elevato contenuto di materiale grossolano, alle alte concentrazioni di nutrienti e alle limitate distanze a cui è possibile pompare il refluo nello spargimento. Alternativamente, negli stabilimenti più grossi, è possibile riscontrare la presenza di impianti di tipo tecnologico per il trattamento dei reflui.

 

In confronto a questi sistemi di tipo convenzionale, l'utilizzo di sistemi di depurazione naturale è caratterizzato da minori costi di realizzazione e di gestione, da minori fabbisogni energetici e da una maggiore flessibilità rispetto al carico inquinante in ingresso. E' stato dimostrato che l'utilizzo di zone umide artificiali per il trattamento dei reflui di aziende zootecniche porta a significative riduzioni delle concentrazioni di nutrienti, di solidi sospesi e di sostanze organiche. Si nota che a monte del sistema di fitodepurazione è sempre necessario un trattamento di tipo primario che assicuri una buona riduzione dei solidi sospesi presenti nel refluo.

 

E' interessante notare che, in presenza di insediamenti produttivi situati in luoghi isolati, non serviti da sistemi fognari, l'utilizzo di sistemi di fitodepurazione rappresenta una soluzione ottimale anche per il trattamento dei reflui prodotti dalle abitazioni presenti all'interno dell'azienda.