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Nature-based solutions - Sustainable water management

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Per realizzare tale trattamento di filtrazione esistono in commercio numerosi dispositivi, da installare direttamente a monte dell'accumulo (sui pluviali, fuori terra, interrati, integrati al serbatoio), grazie ai quali è possibile intercettare i materiali solidi depositatisi sulle superfici di raccolta durante il periodo secco. Dispositivi di questo genere vanno dalle semplici griglie per il trattanimento del fogliame da installare sulle calate a sistemi di filtrazione autopulenti posti in pozzetti interrati, in grado di intercettare la maggior parte dei solidi contenuti nelle acque di pioggia. L'efficienza di recupero di questi dispositivi è generalmente intorno al 70-80%, poichè parte delle acque di pioggia viene separata, utilizzata per l'autopulizia dei filtri e smaltita in fognatura.

Griglia per fogliame (fonte 3P Technik)

Filtro deviatore in linea (fonte 3P Technik)

Filtro autopulente (fonte Kessel)

Una soluzione che consente il recupero di tutte le acque meteoriche (non sono cioè previsti scarichi in fognatura pubblica, a meno di fenomeni meteorologici estremi) e che assicura un livello di trattamento molto elevato è costituita dall'impiego di filtri vegetati (o "rain garden"). Tali sistemi sono costituiti da vasche impermeabilizzate e riempite con materiale inerte (ghiaia e sabbia grossolana, poste a strati alternati), all'interno delle quali vengono piantumate essenze vegetali prescelte.

 

Esempi di realizzazioni di filtri vegetati (fonte WSUD)

Le acque meteoriche percolano all'interno del mezzo filtrante (sabbia e ghiaia) piantumato con appropriate essenze vegetali: i meccanismi depurativi che avvengono al suo interno sono sia di tipo meccanico (filtrazione) che di tipo biologico, del tutto simili a quanto accade in un sistema di fitodepurazione. In genere il sistema viene dimensionato per assicurare il trattamento del volume di prima pioggia, contenente la maggior parte della carica inquinante; può essere realizzata sia un'unica vasca che più vasche di dimensioni più piccole, sia interrate che fuori terra (in quest'ultimo caso può essere necessario un sistema di sollevamento). La forma, le modalità realizzative, i materiali impiegati per il supporto e le essenze vegetali da inserire possono essere scelte di volta in volta, di modo che il sistema nella sua configurazione finale, oltre ad effettuare il trattamento, possa essere considerato come elemento di arredo di piazze o corti interne. Nel caso in cui non si preveda il recupero ai fini del riutilizzo, i rain garden possono essere utilizzati come sistemi di infiltrazione nel terreno delle acque meteoriche: eliminando l'impermeabilizzazione delle vasche, si permetterà la filtrazione e la lenta percolazione delle acque di pioggia nel terreno, ricaricando così le falde acquifere e riprodicendo le naturali condizioni di permeabilità.